- scoprire, mentre si sta cercando un libro che si aveva in lista da tre anni e mezzo, che il libro è appena andato fuori catalogo;
- aver prestato un libro e non ricordare più a chi. Variante drammatica: aver prestato un libro e, nonostante la pressione psicologica esercitata, non riceverlo più indietro;
- l’edizione con in copertina un fotogramma della trasposizione cinematografica del libro;
- la bottiglietta di acqua che si apre in borsa;
- essere sicuri di avere un libro in libreria, ma non trovarlo da nessuna parte;
- i libri sottolineati a penna (per qualcuno, anche le orecchie alle pagine o le sottolineature in generale);
- non ricevere nemmeno un libro a Natale o per il compleanno;
- addormentarsi leggendo e trovare il libro a terra il mattino seguente, con la copertina piegata a metà e irrimediabilmente rovinata;
- sentirsi chiedere: “Qual è il tuo libro preferito?” o ancora meglio: “Quale libro porteresti su un’isola deserta?”.
- le “nuove” (risalgono al 2016, ma non ho ancora superato il trauma) copertine degli Oscar Moderni Mondadori, in particolare quelle di Kafka:
(Immagine di copertina: “Il topo da biblioteca” (1850 circa) di Carl Spitzweg)
N.2. Nonostante la mia indole generalmente gentile, amichevole e generosa, la mia ferrea regola di vita che esercito felicemente da alcuni anni, è quella di non prestare più libri a nessuno. Mi spiace, amiche e amici, che entrando nella mia casa vedete pareti e pareti di libri e improvvisamente si risveglia in voi la voglia di leggere, sono stata “derubata” di tantissimi, troppi libri a cui tenevo molto e di cui mi consideravo fiera proprietaria. Mai più restituiti e, chissà, forse neanche mai letti.
N.3. Bleah!!
N.5. Mi capita sempre. Anni fa, con grande fatica, avevo organizzato i miei libri in ordine alfabetico. Anche violentandomi un po’ , perché io non sono proprio Miss Precicina… Ma era un metodo efficace al quale mi sono velocemente convertita. Ahimé, dopo un trasloco i miei amati sono di nuovo in ordine sparso, messi sugli scaffali proprio a casaccio. Mi piace immaginare però che siano come persone nuove, estranei che si trovano forzatamente vicini e così costretti a conoscersi e, dopo l’iniziale imbarazzo, a fare amicizia.
N.6. Ho già detto di non essere Miss Precisina? Le sottolineature altrui non mi danno fastidio. Certo, meglio la matita della penna, e possibilmente un tentativo di tracciare una riga dritta. Ma non mi ossessionano più queste cose. Sono cambiata. Tanti anni fa mi dava fastidio l’imperfezione .
N.7. Triste, triste, triste! Un motivo in più per farsi tanti auto-regali.
N.9. Vai via subito! Subito, ho detto!
N.10. Non le avevo viste (non vivendo in Italia). Ma quanto brutte sono?
Un bacione!
P.S. Bellissima invece la tua immagine di copertina ♥️
Un bacione anche a te!